Scrivere è un atto implosivo, un gesto che serve a crearsi interlocutori immaginari, a ripercorrere e congelare un filo dei pensieri. Se hai qualcuno con cui parlare, qualcuno in carne ed ossa, è facile che alle parole di carta si sostituiscano parole d’aria Il tempo della solitudine e della riflessione si riempie di dialoghi e di idee in movimento. Anche quelli lasciano tracce, forse meno tangibili, ma non meno profonde.
Vince mi ha raggiunto sull’isola rossa e mi accompagnerà per i prossimi tre mesi. Prendo una boccata d’aria prima di tornare a immergermi nel lavoro. Forse scriverò di meno?
mercoledì 2 settembre 2009
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